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La meditazione Sahaja Yoga ringiovanisce il cervello, studi scientifici lo dimostrano.

Comunicato stampa dell’Università di La Laguna, Tenerife, Spagna

Meditazione e neuroscienze

Il silenzio mentale giova al tuo cervello.

• I meditatori hanno mostrato circa il 7% in più di materia grigia, la più grande differenza mai pubblicata fra gruppi sani.

• Poiché la materia grigia diminuisce con l’età e con la maggior parte delle malattie mentali, questa differenza, presente in tutto il cervello, è associata a un cervello più giovane e più sano.

• La differenza di materia grigia era più marcata nelle aree relative al controllo dell’attenzione e delle emozioni.

Una ricerca sull’influenza del silenzio mentale nel cervello umano è appena stata pubblicata sulla rivista Plos One. L’articolo è intitolato: “Materia grigia più grande in tutto il cervello associata alla medita- zione Sahaja Yoga a lungo termine: un confronto dettagliato area per area”.

Il testo originale è disponibile al seguente link: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/jour- nal.pone.0237552

Si dice che, da più di quarantamila anni, gli esseri umani abbiano un linguaggio che permette di comunicare con precisione; quel linguaggio si riproduce all’interno del nostro cervello come pensie- ri senza interruzioni. Quando i pensieri negativi si ripetono in circoli viziosi, la nostra salute mentale può essere influenzata da problemi come stress, ansia o depressione.

Oggi esiste molta letteratura scientifica che mostra come essere con l’attenzione nel momento presente, nel qui e ora, è benefico per la nostra psiche e la nostra salute generale. Sfortunatamente, i pensieri ci portano fuori dal momento presente e fermare i pensieri per lungo tempo non è facile, soprattutto quando non stiamo svolgendo compiti che richiedono molta attenzione.

Lo yoga include molte tecniche diverse, tra cui la meditazione (Dhayana nello yoga classico) gioca un ruolo di primo piano. Il primo trattato sullo yoga, “Gli Yoga Sutra di Patanjali”, afferma che “lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente”. Nello yoga antico è stato descritto uno stato di coscienza superiore, chiamato “Nirvichara Samadhi”, che può essere tradotto come “silenzio mentale” o “consapevolezza senza pensieri”. In questo stato, la mente è calma, con una sensazione di beatitudine interiore e con l’attenzione focalizzata sul momento presente. La meditazio- ne Sahaja Yoga mette in pratica gli obiettivi dello Yoga classico per raggiungere lo stato di Nirvichara o silenzio mentale.

I ricercatori guidati dal professor Sergio Elías Hernández dell’Uni- versità di La Laguna a Tenerife (ULL), in collaborazione con scienzia- ti della King’s College London University, Jaume I University di Castellón e Sermas di Madrid, hanno esplorato per più di dieci anni i vantaggi dello stato di silenzio mentale nel cervello umano.

Lo studio è stato condottoutilizzando la macchina a risonanza magnetica della ULL, dove i ricercatori hanno registrato l’anatomia cerebrale di 23 volontari meditatori, esperti nella meditazione Sahaja Yoga e 23 volontari non meditanti. Entrambi i gruppi erano composti da volontari sani ed entrambi i gruppi non differivano per età, livello di istruzione, etnia, percentuale di uomini e donne, ecc.

Per comprendere meglio questo studio, dobbiamo ricordare che il tessuto cerebrale è classificato, in base al suo aspetto, in tre tipolo- gie: materia grigia, costituita da corpi neuronali e interconnessioni, (grigio scuro nelle immagini di risonanza); la materia bianca, forma- ta da fibre nervose o lunghe connessioni tra aree distanti, (grigio chiaro nelle immagini di risonanza), e il liquido cerebrospinale o sostanza acquosa che riempie i vuoti interni e funge da protezione e trasporto di sostanze chimiche.

Lo studio dell’anatomia del cervello ha mostrato che i meditatori avevano, in media, il 7% in più di materia grigia in tutto il cervello. Questo tipo di confronto della materia grigia del cervello è stato fatto negli ultimi anni fra altri gruppi in: atleti, musicisti, tassisti, buddisti, meditatori con tecnoca mindfulness, ecc. In questi casi, le analisi hanno mostrato che il gruppo studiato presentava differen- ze locali, maggiore materia grigia nelle aree cerebrali associate alla loro pratica specifica, ma la differenza non era mai nell’intero cervello come nel caso del silenzio mentale. La differenza del 7% di materia grigia più grande è particolarmente significativa se si tiene conto che il nostro cervello perde tra lo 0,15% e lo 0,3% di materia grigia all’anno e piccole differenze nella materia grigia possono indicare se manteniamo intatte o meno le nostre funzioni cogniti- ve. Va anche notato che malattie, tipiche degli anziani, come l’Alzheimer, la demenza senile o il Parkinson sono associate anche alla perdita di materia grigia.

Un anticipo di questo studio è stato pubblicato sulla stessa rivista Plos One nel 2016, ma la metodologia disponibile non ha consenti- to di effettuare uno studio dettagliato per vedere come le differen- ze di materia grigia fossero distribuite nelle diverse aree del cervel- lo. Data l’unicità delle differenze di gruppo osservate in tutto il cervello, i ricercatori hanno dovuto sviluppare un metodo statistico specifico (ad-hoc) per poter valutare queste differenze, area per area. Di tutte le aree del cervello, la differenza di materia grigia era significativamente maggiore nei meditatori nel lobo temporale destro, un’area associata alle emozioni, e in entrambi i lobi frontali, aree associate alle funzioni di autocontrollo cognitivo ed emotivo.

In conclusione, i risultati dello studio mostrano che il silenzio mentale, sperimentato attraverso la meditazione Sahaja Yoga, è associato a un effetto protettivo sull’intero cervello, portando a una materia grigia più ampia che potrebbe potenzialmente riflettere un rallentamento della perdita di materia grigia legata all’età. Le aree in cui queste differenze erano più evidenti erano quelle cruciali per il controllo dell’attenzione e delle emozioni. Poiché la materia grigia diminuisce con l’età e con molte malattie mentali, questa differenza in tutto il cervello potrebbe suggerire un cervello più giovane e più sano per coloro che praticano il silenzio mentale.

Figura. Aree dei lobi cerebrali con differenze significative nella materia grigia tra i gruppi, nell’ordine da 1 a 4, in base alla significa- tività statistica.

Autori dello studio: Sergio Elías Hernándeza *, Roberto Dortab, José Sueroc, Alfonso Barros-Loscertalesd, José Luis González-Morae, Katya Rubiaf

a: Departamento de Ingeniería Industrial, Universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna.

b: Departamento de Matemáticas, Estadística e Investigación Operativa, Universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna.

c: Centro de Salud Jazmín, Sermas, Madrid, Spagna.

d: Departamento de Psycología, Universitat Jaume I, Castellón, Spagna.

e: Departamento de Fisiología, Universidad de La Laguna, Tenerife, Spagna

f: Institute of Psychiatry, Psychology and Neuroscience, King’s College, Londra, Regno Unito.

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